Delle prime cinque pagine, ovvero Chi decide cosa come?

Un consiglio, o piuttosto una prescrizione, che viene spesso rivolto a chi vuole proporre agli editori il suo romanzo è questo: "Le prime cinque pagine devono catturare, devono avvincere, devono essere perciò originali e far continuare la lettura".
Le prime cinque pagine.... Con questo criterio (vorrei sapere chi lo ha fissato), opere immortali oggi sarebbero sconosciute, abortite. Rifiutate. Potete immaginare un esordio meno accattivante e avvincente dei Promessi Sposi?  «Quel ramo del lago di Como...», e si continua così, con una ouverture pacata, larga, solenne, per diverse pagine, nelle quali non succede niente.
Esiste un incipit meno accattivante della Recherche?
E l'editor trentenne fresco (e invaghito) di corso manageriale cosa direbbe delle prime cinque pagine del Gattopardo?
Per fortuna del mondo, le scuole di scrittura non esistevano ai tempi di Manzoni e Proust. Ma esistono oggi, e non possiamo far finta che non ci siano, perché in qualche modo influenzano, forse determinano coloro che devono decidere cosa si pubblicherà e cosa verrà schiacciato sotto il pollice verso dell'imperatore.
Temo che la regoletta delle prime cinque pagine sia ritenuta vera ed esatta. Temo davvero che gli editori (tutti?) si affidino a lettori/lettrici che, anche se non lo dichiarano, seguono questa infame regoletta.
Essa è la conseguenza, forse più vistosa, di certo la più pericolosa, della mercificazione della narrativa. 
La narrativa ha sempre meno a che fare con la creatività, la cultura e il Geschmack. La narrativa ha a che fare sempre di più con il fatturato. Se avete ancora ricordi dell'editoria come officina intellettuale, aggiornatevi e date un'occhiata alla vetrina di una libreria.
Dunque, che fare? Seguire la regoletta delle prime cinque pagine? Se per voi è un criterio valido, preparate i fuochi d'artificio e sparateli tutti nelle prime righe. Poi dovrete cominciare a pensare seriamente a come si scrive un romanzo.
Se avete dubbi sulla validità di questo comandamento, significa che avete idee ben precise sul romanzo, sul suo significato e sul suo valore. Sarà molto difficile avere un dialogo reale con i cultori del fatturato.
Della faticosa dignità dello scrittore parleremo un'altra volta. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Lo scrittore affermato

dell'arte contemporanea

premi letterari