Di odio e di imbecillità

 Dicono esista una categoria di persone (persone? davvero? sono persone?) chiamate haters; sono quelle e quelli che dicono malvagità malignità cattiverie infamie ecc. in moltissime occasioni; pare siano specializzate/ti in odiare. La loro reazione più frequente e più intensa è detestare e accusare. Il tutto ovviamente si limita a pigiare tasti sulla tastiera del pc e scrivere biasimo e critiche contro qualcuno/a. 

Prima che ci fosse la presente catastrofe politica, mentale, cognitiva e "spirituale", queste persone erano le malelingue che soffiavano veleno tra pochi, in segreto, magari raccomandando discrezione, sputavano calunnie e meschinità, contando forse su una sorta di oscura complicità. Erano assai meno numerose, perché in fondo si vergognavano della loro meschinità.

Oggi, l'anonimato li ha resi "coraggiosi" e garruli. Sono tantissime/i e non pensano affatto a quello che stanno facendo. Dedicano tempo a scrivere i loro deliri, ma non dedicano un secondo a riflettere sui motivi e sugli effetti della loro cretineria. 

Quale può essere la cultura in una "civiltà" che ha creato la categoria degli haters?



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