Uno, nessuno, tutti
Fra un gruppo di persone almeno trentenni, dite queste sole parole «Caro amico»; ci sono 90 probabilità su 100 che qualcuno/a dica «ti scrivo»; le probabilità salgono a 98 su 100 se consideriamo quelli/e che penseranno queste parole, senza pronunciarle.
C'è una sciagura ancora più penosa e funesta della rinuncia alla cultura; è la certezza che la propria "cultura" sia la più comune forma di cultura: tutti sanno quello che io so, tutti pensano come me; chi sa di più, chi sa meglio e chi pensa diversamente (cioè elaborando più elementi) non mi interessa, forse non mi piace; la mia "cultura" va benissimo, anche se io riconoscessi che è scarsa, incerta, opaca, monca, zoppa: è la cultura che condivido con la gigantesca maggioranza delle persone. Dunque, va bene così. Non ho alcun motivo di occuparmene. In ogni modo, va bene così.
Commenti
Posta un commento