Della pittura contemporanea

 La critica d'arte oggi ha una curiosa caratteristica:

per tutti i pittori "antichi", "classici" (diciamo fino alle soglie degli Impressionisti), lo studio è la ricerca di influssi, echi e suggestioni che i pittori ricevono e trasmettono: si cerca quanto c'è di Masaccio in Piero della Francesca; si rintracciano i motivi leonardeschi in Raffaello... il metodo è ritenuto così valido che le opere sono datate anche in base a quando un artista poté vedere l'opera di un altro; per questo si parla di un periodo romano o di un periodo fiorentino, perché in quelle occasioni, l'artista potè "subire" l'influenza di certi pittori attivi o presenti in quelle città.

La pittura "classica" è ritenuta, e descritta, come un fitto tenace reticolo, una costellazione di suggestioni che vanno da una personalità artistica ad altre; insomma: tutti i pittori devono qualcosa ai loro colleghi, compresi i colleghi morti.

Per la pittura contemporanea si dichiara l'opposto: ogni grande "artista" è un rivoluzionario, un iconoclasta, un devastatore, originalissimo, unico, irripetibile. Ed è più ammirato quanto più schianta e distrugge: Picasso è il genio perché ha demolito tutta l'arte che lo ha preceduto.

Creare qualcosa di riconoscibile è molto più difficile che distruggere e imporre il proprio arbitrio.

Nel primo caso, il pittore assegna valore al pubblico, con il quale ha in comune almeno il codice comunicativo. Nel secondo caso, l'artista impone la sua "visione" come universale, mentre non è che la sua visione personale. Evidentemente, si tratta di una decisione autoritaria, del tutto borghese (il borghese dichiara universali, legali e morali le scelte della sua classe sociale). Per questo tipo di "artista", il pubblico può solo aderire al suo capriccio per essere riconosciuto conoscitore d'arte. 

E se il pubblico dichiara di non amare questa "pittura", il critico gliene espone la genealogia; questo dovrebbe bastare per capire e apprezzare. Come se io portassi in tavola un vassoio pieno di merda e ai commensali schifati raccontassi per filo e per segno quale alimentazione ha seguito il cane che l'ha cagata.



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