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Ragionevolezza e violenza

 Ogni teoria sociale, ogni progetto politico si fondano sulla e si affidano alla ragionevolezza dell'essere umano, per questo sono tutti destinati, chi più in fretta chi più tardi, al fallimento.  L'essere umano (e soprattutto quello di sesso maschile) è irragionevole e troppo spesso considera la violenza (minacciata o agita) come potente sostituto della ragionevolezza e della responsabilità morale.

Mai prima d'ora

 Nella storia umana, non è mai accaduto prima d'ora che fosse così gigantesca e straziante la lontananza tra ciò che la conoscenza potrebbe fare per il bene di ciascuna delle persone viventi e la sofferenza assurda che invece è diffusa universalmente. 

Abilità e fortuna

 «Nella vita, come in ogni gioco il cui risultato dipende sia dall'abilità che dalla fortuna, la risposta razionale alle cattive probabilità è di riprovare mettendocela tutta». Marvin Harris, Cannibali e re.  Le origini delle culture , Milano, Feltrinelli, 1979, pag. 209

Morte dell'arte e morte della natura

 Nel passato, l'arte riproduceva ( imitava , si diceva) la natura. Il supremo potere della pittura era ricreare la natura nel dipinto; sono famosi gli aneddoti di una riproduzione così perfetta da non essere distinguibile dalla realtà: la mosca dipinta sulla tela che l'osservatore cercava di scacciare, credendola vera. Oggi, l'arte si allontana dalla natura e dichiara il suo disprezzo, il suo schifo per il reale.  La cosiddetta arte oggi è la secrezione della mente del cosiddetto artista; niente di più, niente di meno. Non è un caso fortuito il fatto che, in Occidente, l'allontanamento dell'arte dalla natura segua un percorso nel tempo che è esattamente sovrapponibile a quello del trionfo del capitalismo.

Dell'arte e di ciò che le sta attorno/3

La c.d. arte oggi (2025) è segnata da una brutta contraddizione: all'artista (ovvero: a colui cui è attribuito il titolo di artista da critici d'arte professionisti e mercanti d'arte) è  riconosciuta ogni libertà, anzi è tanto più artista quanto più è libero di ignorare o irridere a ogni canone artistico apparso sulla terra fino ad oggi: il c.d. artista può fare quello che vuole (da mettere merda in scatola e venderla a dichiarare opera d'arte sacchi e plastica abbrustoliti, o taglietti su una tela); il c.d. artista gode di una libertà assoluta (e questo mi trova del tutto d'accordo). Una simile piena libertà, però, non è riconosciuta al pubblico (chiamo pubblico tutta la gente che non fa parte delle categorie: critici d'arte professionisti e mercanti d'arte). Il pubblico non ha la libertà di dire chiaro e tondo che quella c.d. arte di cui sopra fa schifo ed è una porcheria miserabile. Se lo facesse, ci sarebbero diversi personaggi pronti a spiegare perché ...

Scuola di scrittura/8

 I migliori, gli autentici, i soli maestri di scrittura sono scrittori che non ne frequentarono mai una, che non seguirono mai i precetti che insegnano (pagati) ai loro studenti e che mai avrebbero immaginato che sarebbero stati pagati per insegnare ciò che essi scoprirono da soli.

Medium e gerarchi

 È recentissimamente uscito: Paolo Cortesi, Medium e gerarchi. Metapsichica e spiritismo in Italia durante il regime fascista , Manzoni editore, 2024. Il primo saggio storiografico su un fenomeno di storia culturale e politica italiana durato vent'anni e fino ad oggi inesplorato.