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Lo scrittore borghese, bassamente borghese

 Nel 1962, Dacia Maraini vinse sei milioni di lire con il romanzo L'età del malessere , vincitore del Premio Formentor. Ci fu chi accusò Moravia di avere influenzato la conclusione del premio, facendolo assegnare alla donna che era (o stava per essere) la sua compagna. Moravia rispose che non c'entrava assolutamente nulla. E disse anche, secondo quanto dichiarò Giuseppe Berto: «che cosa sono in fondo sei milioni, io che vivo nel mondo del cinema non ci faccio caso e non val la pena di fare tanto rumore». (Vedi Vie Nuove, a. XVII, n. 21, 24 maggio 1962, pag. 22). Sempre secondo la testimonianza di Berto citata, in risposta ad uno studente che protestava Moravia mise «una mano in tasca» e disse «le restituisco le mille lire». Questo episodio è uno dei molti motivi per cui io considero Moravia uno scrittore meno che mediocre (anzi, non lo ritengo uno scrittore, ma uno scrivente) e non stimo la sua esperienza umana.

Sopravvivere

 L'essere umano desidera sopravvivere alla morte perché la sua profonda essenza è l'attesa nell'insoddisfazione del presente. 

Miseria e antica nobiltà

 Le case editrici, oggi, sono dei saloni di vendita d'automobili con più carta che pneumatici. 

Piacere e dovere

 Oggi (e questo oggi  è iniziato settanta anni fa) non si può usare la categoria del piacere parlando di arte. Dire «questo quadro non mi piace», «questa scultura non mi piace» è considerato atto rivelatore di povertà culturale, di sprovvedutezza culturale, di piccineria e ignoranza. Oggi l'arte non può e non deve piacere , ma deve essere "capita", "inquadrata nel suo contesto storico e sociale", "compresa come anello di una catena di cause-effetti che portano a certe consapevolezze". Tutto ciò mi ricorda i matrimoni combinati di cento anni fa; quando alla ragazza cui si imponeva un marito che lei mai avrebbe voluto, i genitori dicevano: "Vedrai che col tempo imparerai ad amarlo".

Cézanne e tutto il resto

In fondo, sono grato ad un insegnante universitario, R.B., che mi ha fatto scoprire (suo malgrado) la autentica indicibile genesi della sedicente arte moderna. Questo tale R.B. aveva un culto feticistico per Cézanne, di cui magnificava senza riserve tutte le opere. Lo proclamava il gigantesco fondatore dell'arte contemporanea; tutta l'attuale gloria nasceva da lui.  E poiché nella pittura è, almeno per ora, ammessa la libertà di pensiero, io guardavo quella roba (R.B. chiedeva a noi studenti di conoscere tutta l'opera di Cézanne, di cui dovevamo - per l'esame - riconoscere la riproduzione in bianco e nero  di un'opera a caso e ripeterne il commento fatto da R.B.), io guardavo quella roba e non mi piaceva . Cézanne è evidentemente incapace di dipingere, disegnava male, era un insicuro dilettante, non era in grado di costruire una prospettiva appena credibile, le sue realizzazioni in pittura hanno un esatto corrispettivo solo nei dipinti che i ferrovieri pensionati me...

Oggi come mille anni fa

 Ogni epoca ha maledetto l'orrore del suo tempo, la miseria del suo vivere. Ci sono testi dell'Antico Egitto che piangono il decadimento della condizione umana. Dunque, non è mai esistita l'Età dell'Oro e chi rimpiange un passato (qualunque passato) rimpiange ciò che non è mai davvero esistito, e per questo è un tempo felice. E tuttavia, mai come oggi (2025) è enorme e straziante la distanza tra ciò che siamo e che accade e ciò che potrebbe accadere e potremmo essere. La scienza e la tecnica hanno dato strumenti potenti per migliorare l'esistenza umana, ma le classi dominanti hanno deciso che la vita delle persone sia la stessa di mille anni fa: chi è ricco vive felice, chi non lo è abbastanza lavora per sopravvivere, chi è povero soffre senza speranza. Le classi dominanti godono i benefici della scienza e della tecnica del XXI secolo e ne fanno scontare il prezzo altissimo, le conseguenze malefiche e ogni bruttura (e sono tante) alle classi subalterne.  In questo, ...

Aforisma sincero

 L'ottimismo è il modo più piacevole di non capire cosa sta succedendo.